Con sentenza immediatamente esecutiva, il Tribunale della famiglia di Parigi ha accolto la richiesta di rimpatrio avanzata dallo Studio per una mamma che nel dicembre scorso aveva subito la sottrazione della propria figlia ad opera del padre. È stata una pratica impegnativa sotto ogni punto di vista, anche in considerazione del fatto che l’attuale situazione pandemica ha allungato i tempi giudiziari e quindi l’Udienza di discussione si è tenuta con notevole ritardo rispetto alla domanda di rimpatrio, che era stata presentata immediatamente.
Purtroppo, i ritardi nelle decisioni sono un aspetto che penalizza il genitore sottratto ed il minore, per il quale tuttavia non è possibile far nulla, se non sollecitare continuamente lo Stato sottrattore, anche attraverso l’Autorità Centrale, che anche in questo caso ha dato come sempre un pieno supporto. Il consiglio è dunque quello di non indugiare nella richiesta di rimpatrio, dovendo poi subire comunque le lungaggini dei tempi della giustizia.
Come sempre è enorme la soddisfazione per l’ottenimento del rimpatrio e per la gioia di una madre e di tutti i famigliari, che finalmente possono riabbracciare e riavere a casa l’adorata bambina.