Casi di successo

Sottrazione internazionale di minore in Perù

Dopo sette lunghi anni, un padre marchigiano ha finalmente potuto riabbracciare il figlio, rientrato in Italia dal Perù.

Nel giugno 2018, la madre aveva sottratto il bambino, trattenendolo in Perù, nonostante nel frattempo avessimo ottenuto l’affidamento esclusivo da parte del tribunale italiano competente.

Anche la procedura di rimpatrio, prevista dalla Convenzione dell’Aja, non aveva prodotto gli esiti attesi e dovuti. Il Perù, infatti, senza alcuna motivazione valida e in contrasto con le previsioni normative, non aveva mai realmente avviato il processo di rimpatrio, opponendo continui rinvii durante l’iter giudiziario.

Grazie a una costante trattativa con la madre e alla determinazione di un padre che non si è mai arreso, il bambino – ormai adolescente – è finalmente tornato in Italia nei giorni scorsi, per la gioia anche dei nonni, che da sempre avevano sperato di poterlo rivedere e riabbracciare.

Purtroppo, non tutti i Paesi firmatari della Convenzione ne rispettano le disposizioni e si adoperano affinché il procedimento di rimpatrio segua il suo corso naturale e necessario. In questi casi, far valere i diritti di un genitore al quale è stato sottratto il figlio diventa estremamente difficile.

È quindi fondamentale continuare a lottare, come ha fatto questo padre, senza rinunciare al proprio ruolo genitoriale, affinché il figlio possa crescere con entrambi i genitori e nella sua residenza abituale, come è suo diritto.