Il 25 ottobre scorso, due bambine di 8 e 11 anni sono rientrate in Italia, tra le braccia del padre e di tutti i parenti paterni, dopo 1 anno e 4 mesi dalla sottrazione… avvenuta ad opera della madre nel giugno 2021.
Recatasi in vacanza nella Repubblica Dominicana, paese di origine, la madre non era rientrata come da accordi con il padre delle minori, trattenendo le bambine sull’isola.
Si è quindi provveduto a dare immediato impulso alla procedura di rimpatrio, con tutte le difficoltà logistiche e non solo, legate anche alle tempistiche della giustizia dominicana; basti pensare che dopo 6 mesi non era stata data ancora alcuna comunicazione ufficiale e tantomeno le autorità locali avevano localizzato le minori. Con grande tenacia e coraggio, il padre non si è perso d’animo e sono continuate incessantemente le ricerche delle minori, con continui contatti con il legale dominicano e con il prezioso supporto dell’Autorità Centrale italiana, che ha costantemente sollecitato l’omologa dominicana a fornire indicazioni sullo stato della procedura.Lo scorso marzo, quando ancora non era stata fissata l’udienza di discussione del rimpatrio, il colpo di scena: il padre delle minori ha avuto notizia del trasferimento della madre e delle figlie in Olanda, trovando conferma dal consolato italiano in loco.
Ovviamente si apriva uno scenario del tutto diverso, avendo ora a che fare con un Paese europeo, noto per il puntuale rispetto della Convenzione dell’Aja.
Depositata immediatamente la nuova richiesta di rimpatrio verso l’Olanda, in pochi mesi si è infatti giunti al provvedimento di rimpatrio, solamente all’esito dell’appello, posto che il tribunale di primo grado, con motiviazioni non condivisibili e quindi non condivise dalla Corte d’Appello olandese, aveva in un primo momento rigettato la domanda di rientro in Italia.
Complimenti al papà delle bambine, che ha dimostrato tutto il suo amore non perdendosi mai d’animo e combattendo per le proprie figlie, sino all’ottenimento del rimpatrio.